Plusdotazione e alto funzionamento cognitivo

Il 2% dei bambini mostra delle abilità cognitive eccezionalmente elevate, inquadrabili nella cosiddetta “iperdotazione cognitiva“ (o “plusdotazione“). Inoltre, circa il 6% dei bambini possiede delle abilità cognitive collocabili nel range delle “alte potenzialità cognitive“.

Entrambe queste popolazioni mostrano delle caratteristiche peculiari, rispetto alla popolazione generale. In particolare,questi bambini mostrano uno spiccato e costante bisogno di apprendere nuove conoscenze e di approfondire quelle possedute. Intuitivamente, si potrebbe pensare che l’ambiente scolastico rappresenti il contesto ideale per un bambino con tali caratteristiche. In realtà, molte delle attività proposte ai bambini nel contesto scolastico, adeguate e interessanti per la maggior parte dei bambini, risultano invece ripetitive e noiose per i bambini iperdotati o ad alto potenziale cognitivo. È importante sottolineare come i bambini con queste caratteristiche non siano consapevoli di averle, tantomeno lo sono i loro genitori. Pertanto, il rischio concreto che si profila di fronte a questi bambini è quello di una “pressione” da parte di genitori e insegnanti nell’interessarsi a quelle attività “standard” ed in linea con le attese per l’età con impatti negativi verso il loro sviluppo emotivo e cognitivo.

L’identificazione precoce è particolarmente importante per valorizzarne le potenzialità ed evitarne il rischio di gravi impatti verso il loro corretto sviluppo.

È importante quindi identificarne la “plusdotazione” attraverso una valutazione psicodiagnostica e supportarli in un percorso psicologico che li accompagni verso un corretto sviluppo delle loro capacità.”

Il percorso e gli strumenti per identificare un “plusdotato” sono:

  • Osservazione
  • Colloquio con il bambino/ragazzo
  • Colloquio con i genitori
  • Test di livello intellettivo (WISC IV per i bambini/ragazzi; WAIS IV per gli adulti)
  • Altri test di approfondimento
  • Restituzione e relazione